TRIESTE: Servizi educativi… e tre!

Giovedì 19 giugno, in occasione dello sciopero nazionale del pubblico impiego indetto dall’USB – Unione Sindacale di Base, quasi un centinaio di lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi (asili nido, scuole dell’infanzia e ricreatori) della città si sono dati appuntamento in Piazza Unità sotto il Municipio.

L’obiettivo era quello di confermare la propria preoccupazione sul futuro dei servizi stessi e consegnare al Sindaco Cosolini e al Presidente del Consiglio comunale Furlanic le 1411 firme di genitori raccolte in sole due settimane per far dichiarare tutti i servizi educativi di Trieste essenziali e non fungibili.

Presente anche una delegazione dell’USI/AIT – Unione Sindacale Italiana, con bandiere e un volantino diffuso ai lavoratori in piazza.

 

E’ la terza volta che gli educatori precari scendono in piazza nel giro di poche settimane, e lo fanno ancora una volta raccogliendo una buona partecipazione di fronte all’esplicito boicotaggio dei sindacati istituzionali.

Lo sciopero è riuscito bene soprattutto nei ricreatori, con quattro strutture chiuse, mentre quelle rimaste aperte hanno dovuto accogliere solo un numero limitato di utenti.

Vari disservizi si sono verificati anche negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia.

Il passo successivo spetta ora alla Giunta e al Consiglio comunale: dichiarino senza indugi i servizi educativi di Trieste essenziali per la cittadinanza, in modo da mantenere la gestione diretta e la continuità educativa nelle strutture dedicate all’infanzia.

 

La mobilitazione non si ferma qui!

 

 

(il vostro affezionato) frà precario