Cosenza – Scuola: NO al piano Renzi

Viviamo in una una società follemente competitiva, spietata, genuflessa al credo capitalista nonostante che la vita di tutti noi peggiori di giorno in giorno; in una società come questa la scuola deve restare baluardo dei valori di collaborazione, ascolto e comprensione reciproca, valori sempre vivi grazie a tanti insegnanti generosi e sensibili, curricolari e di sostegno, ed all’impegno di chi come noi opera nel sociale e, in particolare, nell’integrazione scolastica degli alunni disabili.

USI Cooperative Sociali sostiene senza riserve la lotta di USI-AIT Calabria

Per la Segreteria nazionale di USI-Cooperative sociali
Davide Milanesi

L’Usi-AIt Calabria innanzi al vile attacco operato dal partito democratico ai danni della scuola, esprime, ancora una volta, profondo sdegno e preoccupazione. Le indiscrezioni che continuano a trapelare, fra beceri tentativi di depistaggio linguistico, non lasciano intravedere nulla di buono per gli studenti ed i lavoratori della scuola.
Fra smentite e controsmentite che non fanno altro che confermare sempre le stesse cose, emerge un disegno di azione terrificante:
– l’aumento delle ore lavorative fino a 36 ore di servizio, che aprirebbe la strada dell’esubero a oltre la metà dei docenti di ruolo;
– taglio di un anno delle scuole superiori, alla faccia della formazione e della scuola di qualità;
– licenziamento di massa dei precari con l’eliminazione delle graduatorie d’istituto;
– dirigenti scolastici-sceriffo che elargiscono premi economici ai docenti più “buoni“;
– apertura ai privati degli organi collegiali;
– valutare studenti scuole e docenti tramite dannosi test invalsi che abituano all’apprendimento mnemonico e non allo studio critico.

In altre parole si vuole creare la scuola dei padroni (i privati che pilotano i dirigenti poichè potranno versare dei soldi alle scuole) con tanti servi cioè gli studenti (che dovranno superare le prove invalsi per far arrivare soldi al proprio istituto) ed, infine, i docenti (servi senza voce che potranno solo essere schiavi di aziende e dirigenti). Una scuola del genere spinge, con forza, gli studenti a essere remissivi, a non essere critici a non pensare, insomma a divenire ottimi lavoratori servizievoli a basso costo.

La libertà è posta in estremo pericolo perchè si nega, agli studenti, la possibilità di avere degli strumenti di comprensione del mondo, mentre i docenti sono invitati a piegare la testa e baciare i piedi ai loro datori di lavoro.

Questa è la lotta decisiva per la scuola italiana, una lotta che vede impegnati e coinvolti tutti, uomini e donne, docenti precari e di ruolo, studenti e genitori.
A tutte quelle forze sindacali e politiche che tentano e tenteranno di mettere un cappello alla giusta lotta di studenti e lavoratori, magari credendo di poter entrare nella stessa si da appropriarsene per poi andare a sedere al tavolo della contrattazione onde avere qualche misera briciola in cambio, e poi potersi fingere i paladini del popolo, noi diciamo che la misura ormai è colma, ricordiamo che le lotte non si decidono a tavolino ma sono la libera espressione dei lavoratori.

No alla contrattazioni, si all’opposizione! Occorre essere chiari e netti: rifiuto totale di ogni dialogo con il PD e chiunque sia artefice di questo delirio sulla scuola. La sola posizione da condividere è quella che vede generarsi dal basso, con la forza non della violenza ma delle idee, e che chiede una sola istanza di lotta: rigettare interamente e con chiarezza il piano Reggi-Renzi.

Dopo ripensiamo, lavoratori e studenti, a come riformare realmente la scuola, non con i tagli ma con le idee e il rispetto della libertà di ciascuno.

USI-AIT CALABRIA.