Di chi è la colpa del disastro degli operatori sanitari?

Sono anni ormai che i lavoratori del Comparto Sanità e dei Servizi Sociosanitari ( degli Enti Locali), subiscono un declassamento dei diritti.

Non vorremmo parlare soltanto  degli effetti del Jobs Act “e della cancellazione dell’art. 18”, ma in primo luogo soffermarci sul contenuto della nuova riforma del lavoro.

A chi attribuiamo le responsabilità?

Oltre alla rassegnazione dei lavoratori, semplicemente  dettata da quelle istituzioni sociali, istituzioni denominate Sindacati, che hanno il dovere di difendere i lavoratori ma con il tempo hanno avuto una trasformazione o un cambiamento radicale nel modo di fare e di tutelare i lavoratori, in passato dominava la partecipazione dei lavoratori ad ogni decisione, nel presente si comportano “in gergo politico” della dittatura del proletariato, le decisioni sui lavoratori sono presi dal capo, dal vertice cioè dall’alto verso il basso.

Infatti non si sono verificati scioperi generali  sia per la Riforma Fornero e sia per il Jobs Act da parte dei Sindacati Confederali ( CGIL,CISL E UIL) e sindacati Autonomi (FSI-FIALS).

Con il rinnovo del contratto collettivo del comparto sanità, i lavoratori hanno dovuto subire il cosiddetto straordinario imposto dal Coordinatore, hanno ricevuto a livello economico una miseria insufficiente a coprire nove anni di blocco contrattuale, hanno dovuto subire il paletto del 20% dei contratti a termine o contratti di somministrazioni (Norma  Jobs Act) del totale dei dipendenti di un’azienda pubblica o privata, innescando la soppressione dei nuovi concorsi.

Oltre a queste problematiche i  Sindacati  Confederali non hanno opposto alcuna resistenza contro i turni massacranti degli operatori sanitari con continui salti di riposo  e per mancanza del  personale sono aumentati i carichi di lavoro per ogni  singolo lavoratore, o vedere nelle Case di Riposo, Asp, Rsa, esternalizzazioni in favore alle Cooperative ed i lavoratori effettuano dei turni massacranti anche con  turni spezzati o a fasce oraria, ed in molti casi  cambiano il contratto di ore in ribasso, diminuendo lo stipendio già misero.

Questi grandi sindacati cosa hanno fatto per debellare questa situazione?

Nulla, il nulla e citando Fabrizio De André pensiamo: Provate pure a credervi assolti siete lo stesso coinvolti.

Segreteria Regionale Usi Sanità Toscana

Luca Albertosi

Costantino Borgogni