Per fronteggiare l’emergenza coronavirus il governo ha chiuso scuole ed università: una scelta prudente e condivisibile.
Conseguentemente si sta diffondendo in Italia l’uso di fare lezione utilizzando i computer.
E c’è chi ne approfitta.
In particolare coloro che sono interessati:
1) allo sviluppo della tecnologia 5 G;
2) all’estensione della didattica a distanza;
3) all’estensione del telelavoro e dello smart working;
4) al rafforzamento dei controlli telematici sui cittadini.
Lo sviluppo della tecnologia 5 G rappresenta in sé un gigantesco affare, ma è anche una solida base per rafforzare i controlli telematici rendendo completamente registrabile ogni nostro spostamento, ogni nostro ricavo, ogni nostra spesa,ogni nostra affermazione.
E con la didattica a distanza si rende più facile ai potenti esercitare il controllo su ciò che viene insegnato.
Ma la figura dell’insegnante e il rapporto diretto con gli studenti sono insostituibili. L’educazione non è fatta solo di parole, di quaderni e di libri, è fatta soprattutto di gesti, di esempi, di interazione, e non può essere sostituita dalla didattica a distanza: opponiamoci a chi vuol rendere disumano il rapporto educativo!
Unione Sindacale Italiana (USI-CIT) Fed. Prov. di Bologna
volantino in pdf: scuolaecoronavirusBO