Cooperative sociali e Covid-19

La lotta è l’unica difesa

da Lotta di Classe 141 scaricabile integralmente cliccando qui

Oltre alla sanità uno dei settori immediatamente toccati dai provvedimenti governativi è stato quelle delle coop.sociali. Negli asili lavora infatti moltissimo personale coop come ausiliarie e maestre, nelle scuole come educatori e educatrici.

Dopo settimane che se ne parlava, domenica 23 febbraio 2020 è arrivata la notizia della chiusura, dall’indomani, delle scuole di ogni ordine e grado, asili compresi, in tante zone del nord Italia. Fino a quel momento, il corona virus era la “ricorrente” malattia che si diffondeva nell’estremo oriente, per poi diventare, con il primo contagio a Codogno, qualcosa di più tangibile, ma ancora ben lontani dal clima di panico sociale attuale. Esempio personale emblematico: proprio quel giorno, stavo recandomi per la consueta trasferta a seguire il Parma a Torino con la mia banda di spostati, quando, già in autostrada, ricevemmo la telefonata: non si gioca, si torna indietro. Ci sembrava incredibile un rinvio così tardivo, assolutamente inusuale, non sapevamo ancora che confusione, tentativi e contraddizioni sarebbero stati la normalità da lì a non sappiamo quando.

Oltre ovviamente alla sanità, uno dei settori immediatamente toccati dai provvedimenti governativi è stato quelle delle coop.sociali: negli asili lavora moltissimo personale coop. come ausiliarie e maestre, nelle scuole come educatori e educatrici. Se i dipendenti pubblici hanno forme di tutela immediatamente attivate, in questo settore si vive e non da oggi nella precarietà: i contratti nazionali blindati tra centrali cooperative e sindacati confederali sono pessimi, vivono spesso di commistione tra questi, e di fatto, il socio-lavoratore medio si sorbisce tutto, poco sindacalizzato, abituato a considerare il lavoro come occasione, magari temporanea, e non come un diritto da tutelare. Continue reading