CARA SOCIETÀ DOLCE…

ATTINGERE AL TFR? REGALARE FERIE E PERMESSI? NO GRAZIE

Riteniamo che l’impegno dichiarato dalla cooperativa sociale Società Dolce ad adoperarsi per il reingresso al lavoro dei dipendenti in FIS non possa poggiare su basi concrete in quanto in questo momento non le prossime settimane ma i prossimi mesi se non il prossimo anno non offrono alcuna certezza di lavoro, di diritti e di stipendio ai lavoratori del sociale; per le stesse ragioni ritiene inaccettabile che proponga ai propri dipendenti di dar fondo al proprio TFR e di donare ferie e permessi ai colleghi in FIS cioè più bisognosi anziché battersi perché il FIS, evidentemente calcolato notevolmente al ribasso, copra il 100% delle ore non lavorate e ne sia garantita l’erogazione nel mese corrente senza contratti capestro con le banche; infatti l’accordo denominato “CONVENZIONE IN TEMA DI ANTICIPAZIONE SOCIALE IN FAVORE DEI LAVORATORI DESTINATARI DEI TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE AL REDDITO DI CUI AGLI ARTT. DA 19 A 22 DEL DL N. 18/2020” prevede al punto 6 la possibilità di “mancato accoglimento della richiesta di integrazione salariale, ovvero allo scadere del termine dei sette mesi di cui al punto 3 qualora non sia intervenuto il pagamento da parte dell’INPS, la Banca potrà richiedere l’importo dell’intero debito relativo all’anticipazione al/la lavoratore/trice che provvederà ad estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta.” E “(…) a fronte dell’inadempimento del lavoratore, il datore di lavoro verserà su tale conto corrente gli emolumenti e tutte le componenti retributive spettanti al lavoratore, fino alla concorrenza del debito.” Se e come il datore di lavoro si rivarrà sul dipendente non è dato sapere.

Per questi motivi invitiamo i lavoratori a non aderire alla richiesta di Società Dolce ed alla stessa Cooperativa sociale a ritirarla.

La segreteria

LE COOP E LA LORO DEMOCRAZIA

Le grandi cooperative di Parma (Proges e Auroradomus), nell’assenso di Legacoop, stanno escludendo USI dal partecipare ad ogni trattativa in merito non solo ad aspetti contrattuali, ma pure sull’emergenza sanitaria in corso, e questo è inaudito è gravissimo.
Addirittura, stanno deliberatamente privando tutti/e quei lavoratori/trici aderenti ad USI, sempre di più, anche delle informazioni inerenti al personale che sono necessarie e vitali in quest’occasione così delicata: come definire questo atteggiamento?
In pratica, per questi enti, chi non aderisce a CGILCISLUIL non ha diritto a rappresentanza, a essere informato: a nulla. Continue reading

INDENNITA’ DI REPERIBILITA’ PER I SERVIZI CIMITERIALI

RICONOSCIUTA L’INDENNITA’ DI REPERIBILITA’ PER I SERVIZI CIMITERIALI CHE LA COOPERATIVA SOCIALE DI PESARO TKV NON HA MAI VOLUTO REMUNERARE.

A seguito del ricorso presentato dall’Avvocato Raffaele Sebastianelli di Corinaldo, la Corte di Appello di Ancona dà ragione a Nicola Cesarano, operaio cimiteriale presso la Cooperativa sociale TKV (iscritto all’USI e da questa sostenuto), disponendo il pagamento di tutte le ore di reperibilità effettuate nei servizi cimiteriali affidati in appalto dal comune di Senigallia alla citata “Kooperativa”.

Nel periodo da settembre 2011 a gennaio 2013 il lavoratore infatti aveva svolto il servizio di reperibilità per l’eventuale recupero di cadaveri da incidenti su strada o su binari nel più breve tempo possibile dal momento della chiamata (servizio obbligatorio previsto dal capitolato di appalto con il Comune di Senigallia) che però non gli era mai stato indennizzato come invece previsto dal contratto nazionale delle Cooperative Sociali. Continue reading

Le chiamavano … “cooperative”

L’ Usi – Ait sezione di Reggio Emilia condanna con forza la disdetta unilaterale da parte di Legacoop e di Confcooperative del Contratto Integrativo Provinciale.

Una mossa, questa, che coinvolgerà nella nostra provincia più di 5.000 lavoratori impiegati dalle Cooperative Sociali nel campo educativo, sanitario e sociale.

Questo contratto integrativo tutelava i lavoratori nel caso di cambi di gestione, spostamenti tra una cooperativa e un’altra, tutelava la copertura economica in caso di danno al mezzo proprio utilizzato per ragioni di servizio oltre a, addirittura, garantire la mensilizzazione dello stipendio. Continue reading

NICOLA E L’U.S.I. NON MOLLANO E ALLA FINE…VINCONO!!!

Una lotta simbolo

Grande vittoria finale della lotta, durata anni, di Nicola e dell’USI contro la cooperativa TKV per il mancato pagamento della reperibilità ai lavoratori cimiteriali (che dovevano stare a disposizione 24 ore su 24 per eventuali recuperi di salme). Una vertenza condotta prima sul luogo di lavoro e poi nelle aule giudiziarie.

Dopo una prima sentenza disastrosa e illegale che aveva dato ragione alla cooperativa creando un pericolosissimo precedente giuridico (non pagamento della reperibilità perchè volontaria) finalmente in corte d’Appello sono state accolte le nostre richieste, annullata la sentenza di primo grado (che tra l’altro condannava Nicola a ingenti spese legali della controparte) e la TKV condannata a pagare tutto il periodo in cui Nicola è stato soggetto a reperibilità.

Una sentenza che farà legalmente testo anche per altri casi analoghi a livello nazionale. Continue reading

Ancona: se queste sono cooperative…

Quando l’etichetta non è il contenuto

Dinamica Centro Servizi Società Cooperativa Foligno Capitale sociale 383.336,18 € (2013).

Valore della produzione 7.391.654 €, utile/perdita 1.160 €. Ricavi 7.387.061 € (2013).

È la “cooperativa” che non ha assunto 2 lavoratori cimiteriali (tra l’altro svantaggiati) protetti da clausola sociale nell’appalto dei servizi cimiteriali di Senigallia dopo aver vinto, seconda classificata, una gara giocata al casinò del massimo ribasso e li ha sostituiti con due interinali flessibili a chiamata all’altrettanto massimo ribasso con la connivenza della amministrazione comunale. Continue reading

LAVORARE IN COOP. SOCIALE OGGI

Riflessioni di un compagno di Parma

Lavorare in cooperativa sociale è sempre più difficile per un lavoratore. Se ha un’impostazione “di classe”, è roba da ufo.

Le cooperative sociali, nate negli anni ’80 per riempire, a volte in modo un po’ generoso e volontaristico, il progressivo smantellamento dello stato sociale, hanno effettivamente rappresentato una dimensione etica che rispecchiava una sensibilità sociale verso settori di popolazione ritenuti “svantaggiati”. Continue reading