SERVIZI SOCIALI ESTERNALIZZATI: Vogliamo il 100% di Dignità, Salute e Salario

E così siamo arrivati alla fine di questo strano e drammatico mese di marzo. Il pensiero immediatamente va alle migliaia di persone che hanno perso la vita e ai milioni che la stanno vedendo messa a rischio per motivi di salute in primis, ma non solo, come sappiamo sulla nostra pelle. Il presente è nebuloso e il futuro è incerto. Per questo oggi più che mai avremmo bisogno di certezze. Come lavoratori e lavoratrici del sociale esternalizzati abbiamo ben presente cosa significa prendersi cura delle persone e sappiamo bene il valore del sostegno e dell’aiuto. Continue reading

L’emergenza Corona virus a Parma

Sono passati circa 20 giorni dall’esplosione, anche qui a Parma, dell’emergenza Coronavirus, e facciamo un primo bilancio.

Le attività di sportello sono continuate, ma ovviamente a distanza: dispositivi sanitari, rabbia per la non chiusura delle fabbriche e info sugli ammortizzatori sociali le questioni più gettonate. Contenziosi e conflitti, quasi azzerati, nel bene e nel male, ed è un segnale.
Attività di controinformazione, cultura libertaria, ecc, che sono i momenti in cui aggreghiamo e ci facciamo conoscere, azzerati. Altro segno.

I settori dove siamo stati più attivi: sanità e coop. sociali.
Sanità: abbiamo i/le nostri/e iscritti/e impegnati/e coi loro colleghi/e, trapela -ma lo sappiamo- un lavoro enorme, instancabile, a rischio, spesso frustrante per la mancanza di protezioni continue, i turni massacranti, l’ipocrisia che gli applausini di oggi coprano i tagli di ieri e di domani. Il nostro responsabile locale in isolamento, e a causa di un’intervista in balia di eventuali provvedimenti disciplinari che NON LASCEREMO PASSARE, ovviamente.

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Situazione lavoratori nell’attuale emergenza sanitaria

di Segreteria USI CIT Cooperative sociali FVG

Nonostante la situazione estremamente allarmante all’interno del contesto della emergenza sanitaria in atto veniamo informati, da diversi lavoratori e lavoratrici impegnati in diverse aree del territorio regionale nei servizi educativi e sociali di alcune cooperative impegnate in particolare nell’ambito della salute mentale, che molti di loro vengono tuttora costretti a prestare la propria opera.
In alcuni casi, ci viene riferito che NON vengono forniti di dispositivi di protezione individuale necessari date le condizioni. Inoltre, il fatto che questi utenti dei servizi appaltati alle cooperative sociali siano portatori di bisogni speciali rende del tutto evidente come  spesso non sia possibile mantenere la distanza fisica prescritta.
La cosa è particolarmente allarmante perché in questo modo si espongono i lavoratori e le lavoratrici, non solo al rischio di contrarre il virus che si sta cercando di arginare, ma anche di poter farli diventare essi stessi veicolo di diffusione, dal momento che intervengono in multipli contesti (anche in ambito ospedaliero, in prossimità dei reparti di emergenza). Continue reading

Chi lavora al centro di tutto

Comunicato Usi-Parma – Usi/Educazione

Dal 24 febbraio scuole e asili sono chiusi per l’emergenza Covid-19. Chi è dipendente pubblico, ha avuto giustamente tutto pagato senza tanti dubbi e problemi, non avendo responsabilità per la chiusura, per chi invece lavora nelle scuole ma è dipendente di cooperativa si è aperto un periodo di incertezza e mobilitazione. Il nostro problema, interessa tutti: siamo le maestre e le ausiliarie dei vostri figli negli asili, gli educatori che seguono ragazzi con varie problematicità. Continue reading

Emergenza Corona virus: pieno salario per lavoratrici e lavoratori

In merito a quanto sta succedendo in alcune regioni italiane a causa dei provvedimenti istituzionali atti a cercare di contrastare la diffusione del coronavirus, si è deciso di chiudere alcuni servizi alla persona, spesso gestiti da cooperative sociali.

Come Organizzazione Sindacale, non entrando assolutamente nel merito di una decisione che vede altre professionalità più preparate di noi, riteniamo che tutti questi lavoratori e lavoratrici (maestre d’asilo, ausiliarie, operatori del servizio scolastico, ecc), dovendo restare a casa senza alcuna responsabilità, debbano avere il consueto salario.

Infatti, già adesso la realtà dice che questi lavoratori e queste lavoratrici, non avendo le tutele previste dal servizio pubblico, nei periodi di chiusura dei loro servizi sono genericamente “a disposizione”, in realtà molti non sono reimpiegati o sono costretti ad utilizzare recuperi forzosi a causa della cd. Banca-ore (strumento che in realtà garantisce esclusivamente la flessibilità a favore delle aziende), o ferie che non coprono assolutamente tutto il periodo di chiusura o aspettativa non retribuita o addirittura una sospensione contrattuale. Tutto ciò è in teoria permesso grazie ad interpretazioni al solito peggiorative di penosi contratti firmati da CGIL-CISL-UIL. Comprendiamo che non sia responsabilità delle coop. sociali, ma tanto meno lo è di chi ci lavora: in una società di mercato, di cui tanto si fanno lustro di partecipare, questo è rischio d’impresa, e i lavoratori vanno tutelati, soprattutto se sono, come dicono, soci.

Confidiamo quindi nel senso di responsabilità delle cooperative e di garantire pieno stipendio a chi si ritrova col suo posto di lavoro chiuso: lo stipendio è un diritto essenziale, non una concessione!

Noi garantiamo ogni azione a sostegno di questa giusta rivendicazione.

USI-CIT, 23 febbraio 2020

NO alle telecamere negli asili e nelle case di riposo. NO ai tagli ai servizi sociali, di educazione e di cura. Pretendiamo tutele per chi lavora e per chi usufruisce dei servizi, NON CONTROLLO SOCIALE!

Venti milioni in cinque anni per gli asili; venti milioni per le case di riposo: i soldi, quando vogliono, li trovano. Serviranno a mettere telecamere negli asili e nelle case di riposo, a scapito della riservatezza di minori e anziani. Lo impone una norma del decreto sblocca cantieri. L’hanno votata Lega 5 stelle PD e FI. Un pretesto come un altro per estendere il controllo capillare ad altri pezzi di società, ad altre categorie di lavoratori.

Ovvio che certi episodi di cronaca sono raccapriccianti, ma non passa nemmeno per la testa che il lavoro educativo e di cura, in una società disattenta, violenta e competitiva a tutti i costi, possa divenire di giorno in giorno più logorante ed ancora più logorante sarà lavorare sotto l’occhio vitreo della telecamera.

Basta risparmiare su stipendi, competenze e formazione di chi lavora con le fragilità sociali!

Di fronte ad un ceto politico che si chiude contro il mondo del lavoro abbiamo due armi: autorganizzazione e azione diretta.

USI-CIT EDUCAZIONE

info-usieducazione@autistici.org

SINDACATI CONFEDERALI-COOP SOCIALI: UN CONTRATTO FREGATURA!

Pubblichiamo il comunicato stampa a seguito della partecipata assemblea indetta da USI-Parma presso la sede di via Testi, 2 (PR), il giorno 9 maggio 2019.

Dopo 7 anni e mezzo di scadenza del vecchio contratto e 27 mesi di trattative (condotte in segreto, e dalle quali i lavoratori e le lavoratrici sono stati esclusi/e), le centrali coop e i sindacati confederali hanno firmato una preintesa di un nuovo ccnl che è assolutamente da respingere, sotto ogni aspetto, anche se adesso, nelle rare assemblea di cui abbiamo notizia e a cui partecipano una percentuale irrisoria di dipendenti, vendono come grande vittoria: che coraggio! Continue reading

RIGUARDO AL RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE COOPERATIVE SOCIALI

Comunicato USI-CIT Coop Sociali – USI-CIT Educazione

Il 28 marzo è stata firmata la preintesa del CCNL Coop Sociali da parte delle Associazioni Cooperative e i sindacati Confederali.

Come si prevedeva, dopo quasi sette anni di scadenza del Contratto, il risultato è stato alquanto scarso, nonostante la retorica con cui invece oggi lo stanno celebrando come grande vittoria.

La storiella della crisi (che pagano solo i lavoratori) l’abbiamo sentita già troppe volte, da parte di coop-imprese, sempre più grandi e con utili spesso da multinazionali, che di “sociale”  hanno soprattutto l’utenza di cui si occupano, data anche la continua e inarrestabile dismissione di servizi che il neoliberismo e la classe politica ha imposto come dogma, facendo finta di non vedere che la soluzione si è dimostrata inefficace e perdente, provocando disagi un po’ dappertutto.

D’altronde cosa pretendere da enti che da anni hanno fatto dello scambio di servizi tra Cooperazione, sindacato e politica, un ambito di collaborazione privilegiato, con vari passaggi di casacca da un contesto all’altro? Continue reading

Di chi è la colpa del disastro degli operatori sanitari?

Sono anni ormai che i lavoratori del Comparto Sanità e dei Servizi Sociosanitari ( degli Enti Locali), subiscono un declassamento dei diritti.

Non vorremmo parlare soltanto  degli effetti del Jobs Act “e della cancellazione dell’art. 18”, ma in primo luogo soffermarci sul contenuto della nuova riforma del lavoro.

A chi attribuiamo le responsabilità?

Oltre alla rassegnazione dei lavoratori, semplicemente  dettata da quelle istituzioni sociali, istituzioni denominate Sindacati, che hanno il dovere di difendere i lavoratori ma con il tempo hanno avuto una trasformazione o un cambiamento radicale nel modo di fare e di tutelare i lavoratori, in passato dominava la partecipazione dei lavoratori ad ogni decisione, nel presente si comportano “in gergo politico” della dittatura del proletariato, le decisioni sui lavoratori sono presi dal capo, dal vertice cioè dall’alto verso il basso. Continue reading