NO alle telecamere negli asili e nelle case di riposo. NO ai tagli ai servizi sociali, di educazione e di cura. Pretendiamo tutele per chi lavora e per chi usufruisce dei servizi, NON CONTROLLO SOCIALE!

Venti milioni in cinque anni per gli asili; venti milioni per le case di riposo: i soldi, quando vogliono, li trovano. Serviranno a mettere telecamere negli asili e nelle case di riposo, a scapito della riservatezza di minori e anziani. Lo impone una norma del decreto sblocca cantieri. L’hanno votata Lega 5 stelle PD e FI. Un pretesto come un altro per estendere il controllo capillare ad altri pezzi di società, ad altre categorie di lavoratori.

Ovvio che certi episodi di cronaca sono raccapriccianti, ma non passa nemmeno per la testa che il lavoro educativo e di cura, in una società disattenta, violenta e competitiva a tutti i costi, possa divenire di giorno in giorno più logorante ed ancora più logorante sarà lavorare sotto l’occhio vitreo della telecamera.

Basta risparmiare su stipendi, competenze e formazione di chi lavora con le fragilità sociali!

Di fronte ad un ceto politico che si chiude contro il mondo del lavoro abbiamo due armi: autorganizzazione e azione diretta.

USI-CIT EDUCAZIONE

info-usieducazione@autistici.org

USI Trieste: ricreatori, si va alla chiusura?

Trieste, 23 maggio 2016

RICREATORI: SI VA ALLA CHIUSURA ?
La dirigente dei servizi educativi comunali Salvadei ha emanato recentemente una disposizione di servizio in merito all’uscita dei minori dalle strutture.
Le nuove regole, che già prevedono il divieto di uscita autonoma per i minori di 11 anni a partire dal Ricrestate 2016, diventeranno pienamente operative dal prossimo anno scolastico: tutti i minori potranno uscire unicamente se consegnati ai genitori o ad un maggiorenne delegato. Continue reading

Trieste: Servizi educativi ancora sotto attacco. Noi non ci stiamo!

I servizi educativi gestiti dal Comune di Trieste (asili nido, scuole dell’infanzia e ricreatori) non stanno passando un buon momento. Il vento autunnale ha portato con sé tagli pesanti al personale supplente e alle dotazioni di materiali per le strutture, oltre ad una pesante cortina fumogena su queste ed altre problematicità.

Gli educatori supplenti sono parte necessaria ed essenziale dei servizi educativi: infatti coprono malattie e congedi del personale di ruolo, non ricevendo alcun riconoscimento per la disponibilità ad essere contattati anche il giorno stesso della presa in servizio e spesso senza venire pagati nei week-end e nei giorni festivi. Da tre mesi le supplenze sono state tagliate in modo drastico: così molti educatori ed educatrici di ruolo si trovano costretti a prolungare il proprio orario di lavoro o a spostarsi di sede, mentre chi resta in servizio è sempre più relegato in un ruolo di mera sorveglianza, a discapito delle attività educative.

D’altra parte, senza i materiali per le attività e per il gioco libero, come portare avanti progetti e idee? Le dotazioni previste per l’autunno non sono ancora arrivate, complice anche la centralizzazione e la burocratizzazione degli acquisti. Il risultato è che in alcune strutture mancano perfino i palloni per giocare!

Inoltre da due anni a questa parte le iscrizioni e le presenze nei ricreatori comunali stanno calando sensibilmente: se nel 2013 gli iscritti erano più di 3500, ora si sono ridotti a 1370. Addebitiamo questo calo vertiginoso all’introduzione delle tariffe, che hanno segnato il passaggio da una quota di iscrizione pressoché gratuita ad una tariffazione ben più elevata legata all’attestazione ISEE. Oltre ad un peso maggiore dal punto di vista economico, questo passaggio ha comportato anche una maggiore burocratizzazione e complicazione della scheda di iscrizione, facendo così desistere molte famiglie dall’iscrivere i propri figli ai ricreatori.

A tutto ciò l’amministrazione ha risposto con la chiusura di alcune strutture al sabato, con la chiusura di fatto dei Poli di Aggregazione Giovanile (un punto riferimento per molti adolescenti della città), ma soprattutto con il netto e radicale rifiuto a confrontarsi con i lavoratori su queste tematiche: è calato un muro di gomma su tutte le problematiche dei servizi educativi, dal quale sono passati unicamente comunicati stampa entusiastici per la quantità e la qualità delle offerte educative messe in piedi nelle diverse strutture (che vengono faticosamente portate avanti da educatori ed educatrici nell’ottica del benessere dei bambini e non certo grazie all’Ente). Dei problemi a monte, nemmeno una riga.

A tutto ciò è necessario porre un freno ed invertire la tendenza!

• Rivendichiamo servizi in cui gli educatori e le educatrici abbiano la possibilità

di decidere e di lavorare con serenità e strumenti adeguati

• Reclamiamo da subito il ripristino delle supplenze e la garanzia della

continuità lavorativa

• Ribadiamo l’urgente necessità di strumenti di lavoro adeguati e opportuni

investimenti da parte dell’amministrazione comunale

CONTRO IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEI RICREATORI COMUNALI

PER SERVIZI EDUCATIVI GRATUITI, PUBBLICI E ACCESSIBILI A TUTTI

PER LE STABILIZZAZIONI DEL PERSONALE PRECARIO (educativo e ausiliario)

UNIONE SINDACALE ITALIANA – ENTI LOCALI – Sezione Italiana dell’Association Internationale des Travailleurs (A.I.T.)

www.usi-ait.org

U.S.I. Trieste

Via Cunicoli 11 Trieste

orario di apertura: lunedì 18.00 – 20.00

e-mail: usiait_ts@yahoo.it

Trieste, 16.12.2015

Cosenza – Scuola: NO al piano Renzi

Viviamo in una una società follemente competitiva, spietata, genuflessa al credo capitalista nonostante che la vita di tutti noi peggiori di giorno in giorno; in una società come questa la scuola deve restare baluardo dei valori di collaborazione, ascolto e comprensione reciproca, valori sempre vivi grazie a tanti insegnanti generosi e sensibili, curricolari e di sostegno, ed all’impegno di chi come noi opera nel sociale e, in particolare, nell’integrazione scolastica degli alunni disabili.

USI Cooperative Sociali sostiene senza riserve la lotta di USI-AIT Calabria

Per la Segreteria nazionale di USI-Cooperative sociali
Davide Milanesi Continue reading

Bologna: ancora diritti ignorati per motivi di bilancio

Un minore disabile che utilizza un deambulatore frequenta nel 2013 un Centro estivo di Bologna avvalendosi del trasporto comunale.

Lo stesso minore nel 2014 frequenta lo stesso Centro estivo con lo stesso deambulatore ma alla famiglia viene negato il servizio di trasporto per motivi di bilancio, benchè il Comune avesse garantito il trasporto a tutti i disabili dei Centri estivi.

Su invito del nostro collega Marco Martucci, socio-lavoratore della Cooperativa sociale Quadrifoglio, in cui è RSA, e dirigente provinciale dell’USB Privato di Bologna, la madre del minore ha chiesto altre due volte al Quartiere che fosse assegnato il trasporto ottenendo risposte negative.A questo punto il collega ha pubblicamente denunciato sul proprio blog il grave disservizio; dopo pochi giorni il Comune ha attivato il trasporto ma ha anche segnalato a Quadrifoglio il comportamento di Marco come deontologicamente scorretto e Marco ha ricevuto una contestazione di servizio!

NOI RITENIAMO IL COMPORTAMENTO DI MARCO DEONTOLOGICAMENTE ESEMPLARE

TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETÀ A CHI DENUNCIA LE INGIUSTIZIE

 Per la segreteria nazionale USI – AIT Cooperative Sociali

Davide Milanesi Continue reading

TRIESTE: Servizi educativi… e tre!

Giovedì 19 giugno, in occasione dello sciopero nazionale del pubblico impiego indetto dall’USB – Unione Sindacale di Base, quasi un centinaio di lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi (asili nido, scuole dell’infanzia e ricreatori) della città si sono dati appuntamento in Piazza Unità sotto il Municipio.

L’obiettivo era quello di confermare la propria preoccupazione sul futuro dei servizi stessi e consegnare al Sindaco Cosolini e al Presidente del Consiglio comunale Furlanic le 1411 firme di genitori raccolte in sole due settimane per far dichiarare tutti i servizi educativi di Trieste essenziali e non fungibili.

Presente anche una delegazione dell’USI/AIT – Unione Sindacale Italiana, con bandiere e un volantino diffuso ai lavoratori in piazza. Continue reading

11 Aprile 2014: SCIOPERO DEI PRECARI DELLA SCUOLA

ANCHE I FANTASMI SCIOPERANO: GLI EDUCATORI SCOLASTICI

Come mai di 10 educatori 4 abbandonano questo lavoro in 6 mesi, 2 in un anno, 2 in due anni, 1 in tre, 1 dura al massimo per 5 anni?

FORSE PERCHÉ IN MOLTE SCUOLE…

  • le nostre competenze sono ignorate

  • siamo trattati come assistenti, ricattabili in quanto precari

  • non è previsto né ammesso che esprimiamo opinioni ufficiali sull’ambiente di lavoro

  Continue reading